I Misteri del Venerdì Santo

I Misteri del Venerdì Santo

Il Venerdì Santo, a San Mango sul Calore, la processione con le statue dei Misteri percorreva le strade del paese. Era un momento cruciale della Settimana della Pasqua. Ora i Misteri sono solo un ricordo, perché le statuine sono andate distrutte con il terremoto del 1980.

I ricordi individuali prima o poi svaniscono e si perdono. Perfino le memorie di una comunità scompaiono progressivamente, come le immagini di vecchie fotografie, se il racconto non ne favorisce la trasmissione nel tempo. Perciò è importante parlare di nuovo dei Misteri di San Mango sul Calore.

I Misteri, come altri aspetti della vita tradizionale, hanno tramandato la continuità della storia e hanno permesso a tante generazioni di cittadini di San Mango di prendere parte a un’unica vicenda comune, che, nel tempo circolare delle stagioni e della Chiesa, riportava a gesti e rituali condivisi, nei decenni e nei secoli, nelle stesse strade e negli stessi giorni, dai nonni, dai bisnonni e dagli antenati più lontani.

Nella loro semplice concretezza di piccole statue di fattura artigianale (nel tempo pazientemente restaurate e forse talvolta anche rifatte), i Misteri erano nati per avvicinare tutti alla Grande Storia della Passione e del Mistero pasquale della Resurrezione, vissuto attraverso il racconto dei predicatori. Come accadeva già nel Medioevo con le Sacre rappresentazioni, il Mistero con la forza delle immagini si affiancavano idealmente e concretamente alle parole dei predicatori, i quali indicavano le figure e mostravano al popolo gli episodi narrati nel Vangelo: erano insomma, per i tempi, un modernissimo sussidio didattico funzionale all’edificazione collettiva.

La stessa parola Misteri contiene poi una suggestione molto particolare. La parola latina MYSTERIUM, che inizialmente aveva un significato astratto, ha acquistato un significato concreto, visto che non designa più un’idea ma degli oggetti, cioè le statue che entravano nell’orizzonte visivo e nella cultura di tutti.

Le processioni dei Misteri in forme diverse sono diffuse in varia località, in Italia meridionale, ma anche in Spagna, dove nelle Chiese si conservano statue di grande formato che tuttora sono portate in processione il Venerdì Santo. Proprio il formato costituisce una particolarità (forse unica) dei Misteri di San Mango sul Calore. Qui infatti le statue erano di formato piccolo, poiché erano costruite a misura di bambini ed erano disposte su delle tavole (in tutto una ventina) che venivano appunto trasportate per le strade, durante la processione, dai bambini del paese. I bambini in questa occasione non indossavano né tuniche, né abiti rituali. In questo modo con la processione dei Misteri i bambini e gli adolescenti diventavano i protagonisti e i destinatari privilegiati del messaggio del Venerdì Santo. Così essi entravano in contatto con la Pasqua e si avvicinavano agli episodi della Passione di Gesù, collegandoli anche ai nomi dialettali che designavano le singole scene: la tavola re li dùrici apuostoli, Santo Pietro e lo vallùcciolo, lo priésciolo, la gnovazione, la scovazione; ma con la processione entravano nell’esperienza dei più giovani anche parole non dialettali, come la lavanda, l’impiccagione (di Giuda), il saluto, il cenacolo.

Proprio i bambini rappresentavano in fondo la continuità della tradizione e ne garantivano il passaggio da una generazione all’altra. Il terremoto del 1980 ha interrotto questa continuità. Se i racconti tramandati a voce si sono interrotti, è anche necessario adesso ritrovare la capacità di un racconto comune, che avvicini e aggreghi le disperse memorie individuali, che, se restassero isolate, nel tempo diventerebbero prima sbiadite, poi mute.

Nicola De Blasi

Questo articolo, in forma un po’ diversa, è apparo nella pubblicazione (ideata e promossa da Giovanni Chieffo), I Misteri del Venerdì Santo a San Mango sul Calore, Gal_Irpinia, 2015, pp. 4-5. Dalla stessa pubblicazione proviene anche l’immagine (ritoccata) qui inserita.

sanmangonline

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